Ministry of Scientific and Technological Research Elsag S.p.a.
Neuronal Systems in Service and Implant Automation


Funding Agency: IMI (Istituto Mobiliare Italiano)

Funding period: 2000-2003

URL:

Contact Person

Giacomo.M. BISIO
Department of Biophysical and Electronic Engineering University of Genoa Via Opera Pia, 11a I-16145 Genova, ITALY tel: (+39) 010 353 2756 fax: (+39) 010 353 2777 e-mail: bisio@dibe.unige.it

Participants

Coordinator:
Elsag S.p.a. I
Partners:
STMicroelectronics S.r.l. I
Istituto Trentino di Cultura I
Istituto per le Ricerche di Tecnologia Meccanica e per l'Automazione S.p.a. I
DIBE - University of Genoa I
Italian National Research Council I
University of Siena I
Istituto Nazionale Biostrutture e Biosistemi I
Consorzio U.L.I.S.S.E. I

Rendicontazione Tecnica

 

1.3.1.1  Analisi di fattibilità di architetture neuronali

A)     Analisi architetture neurali da implementare per lo sviluppo dei due sistemi applicativi.
A3. Analisi architetture neurali cooperative per funzionalità di visione a basso livello

Modelli tipo BCS per feature enhancement e conseguente segregazione di regioni
Il primo stadio di un sistema di visione artificiale deve essere in grado di estrarre velocemente ed efficientemente l'informazione saliente nell'immagine, rappresentata, in scene naturali, da linee, contorni e tessiture, ottenendo una rappresentazione intermedia su cui basare stadi più complessi di elaborazione per la segmentazione, la classificazione e il riconoscimento.  Nell'ambito della visione artificiale, rivestono particolare interesse l'estrazione di bordi e l'analisi di tessitura, quindi lo sviluppo di un'architettura capace di integrare entrambe le operazioni migliorerebbe sensibilmente le prestazioni di successivi moduli di elaborazione di un sistema di visione completo.  In questo contesto, estrapolando le caratteristiche essenziali delle reti cooperative presenti in letteratura, abbiamo proposto un'architettura per funzionalità di visione "low-level" di tipo semplificato: (i) gli schemi di interconnessione sono più semplici; (ii) le equazioni del sistema non sono dinamiche; (iii) occorre un numero inferiore di parametri da controllare. 


B)     Scelta delle metodologie di implementazione dei componenti neurali.
B1. Definizione delle metodologie di implementazione dei componenti in base alle specifiche applicative

Contributo alla definizione delle metodologie di implementazione dei componenti neurali basati su moduli software
Con riferimento all'architettura proposta al punto A3. si sono considerate le reti neurali cellulari (CNN), dato che sono molto efficienti in diversi compiti di "image processing". In particolare per compiti visivi esprimibili come interazioni locali tra unità di elaborazione disposte su griglie bidimensionali. Infatti le CNN sono strutture intrinsecamente parallele ed analogiche e pertanto possono essere considerate come strumenti di elaborazione veloci per sistemi organizzati a matrice, come le immagini.  In particolare, partendo da una riformulazione generalizzata delle CNN multi-strato,  si sono considerati le problematiche implementative dell'architettura proposta, considerando sia gli aspetti di programmabilità sia gli aspetti di efficienza. 

 

E)     Proposta di soluzioni architetturali alternative.
E2. Soluzioni architetturali alternative in base alle specifiche prestazionali.

Contributo alla proposta di architetture alternative basate su schemi di elaborazione neuromorfi
Abbiamo proposto  l'architettura di un microsistema percettivo utilizzabile nell'ambito di elaborazioni visive in tempo reale. Il sistema è basato su una matrice di fotosensori retinomorfi utilizzata non per la riproduzione della scena dinamica (come si ottiene da una videocamera convenzionale), ma per estrarre informazioni salienti in tempo reale. L'attività ha lo scopo di sviluppare un modulo sensoriale analogico VLSI con integrate capacità di elaborazione percettiva dinamica. I principi computazionali di questo modulo VLSI dedicato sono studiate sull'ipotesi che l'implementazione più efficiente di questi compiti percettivi può essere basata su matrici strutturate (lattice network) di semplici elaboratori analogici che reagiscono collettivamente a stimolazioni spazio-temporali, interpretata come il comportamento collettivo di sistemi di reazione e diffusione. Di conseguenza, i processi percettivi dell'"early vision" sono interpretati come una operazione di "misura" sul segnale visivo e operatori relazionali locali sono introdotti per estrarre proprietà strutturali dei dati visivi (orientamento, tessitura, movimento, etc.) analizzando un singolo punto del campo visivo in termini di come è legato a ciò che lo circonda nello spazio e nel tempo. In particolare per caratterizzare l'essenza di una rete discreta di reazione e diffusione, si è introdotto e studiato un blocco cooperativo di base (il "Motore Percettivo"), descrivendone le prestazioni e le limitazioni con riferimento ai compiti visivi prescelti
.

 

1.3.1.2   Sviluppo della concezione architetturale, sia hardware che software, di almeno due sistemi di applicazione completi

 

D) Definizione specifiche funzionali e prestazionali del sistema di visione (“outdoor”).
D4. Specifiche prestazionali del sistema “outdoor

Specifiche prestazionali di sistemi out-door che impieghino architetture di elaborazione neuromorfe
Nell'ambito dei compiti visivi per applicazioni reali, riveste un ruolo fondamentale la "misura" delle informazioni visive tridimensionali (3-D) e della loro dinamica. Tali informazioni sono ottenute da sequenza bidimensionali (2-D) di immagini che sono acquisite tramite viste binoculari: una coppia di telecamere stereo in cui ogni telecamera acquisisce da punti di vista differenti la proiezione 2-D della scena 3-D. In particolare la percezione della profondità, cioè della distanza  degli oggetti nella scena dall'osservatore, e la percezione del moto-in-profondità, cioè la capacità di discriminare tra movimenti di avvicinamento e di allontanamento dall'osservatore, hanno importanti implicazioni per compiti di manipolazione automatica, per la navigazione robotica autonoma e per la sorveglianza di ambienti dinamici.  Si sono, inoltre, affrontate problematiche legate alla progettazione di architetture basate su microsistemi percettivi: per esempio, la scelta dei filtri in relazione ai compiti visivi prescelti e i vincoli legati al sistema ottico.


E) Sviluppo concezione architetturale del sistema di visione ("outdoor").
E4. Proposta soluzioni architetturali alternative

Sviluppo delle concezioni architetturali basate su schemi di elaborazione neuromorfi
Sulla base di
quanto esposto al punto D4. abbiamo proposto un modello architetturale per la discriminazione della direzione e verso del moto in profondità e una stima della sua velocità, basato sulle variazioni temporali della disparità. In particolare, si è dimostrato analiticamente che l'informazione contenuta nella differenza di velocità interoculare è la stessa che si ricava dal calcolo della variazione totale di disparità binoculare, se la disparità viene stimata attraverso l'informazione di fase. Questo risultato risolve in parte l'apparente dicotomia sul meccanismo strutturale alla base della percezione del moto in 3-D, suggerendo che il calcolo della disparità statica e quello del moto in profondità possono poggiare sulle stesse primitive di elaborazione, riconducibili a filtri spazio-temporali il cui profilo approssima quello dei campi recettivi delle cellule corticali. L'approssimazione delle operazioni di derivazione con operazioni di filtraggio temporale dà luogo a soluzioni "regolarizzanti", in cui è ridotta la sensibilità al rumore.